“Senza regole”: incontro sul gioco con Monica Guerra

Venerdì 12 Aprile, presso la Libreria 121 di Milano, ha avuto luogo l’incontro sul gioco: “Senza regole”.

A dare il benvenuto ai partecipanti il graphic designer Pietro Corraini, il cui cognome riporta alla casa editrice fondata dal padre, che ha editato tutte le opere dell’eclettico artista e designer Bruno Munari.

La parola è poi passata a Monica Guerra, ricercatrice di didattica e pedagogia presso l’Università di Milano Bicocca.

Monica Guerra ci a invitato a provare i giochi esposti, alcuni dei quali creati da Bruno Munari, come la “Scatola di Architettura”.

Realizzato nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, questo gioco invitava i bambini a costruire edifici, proprio mentre i loro genitori stavano ricostruendo l’Italia in macerie.

Il gioco che più ha affascinato Labelluli è “Il gioco del + e del -“ideato da Bruno Munari e Giovanni Belgrano. Si tratta di tanti quadrati trasparenti, ognuno con stampata una differente immagine, che sovrapposti a piacere permettono di creare composizioni nuove e sorprendenti.

Un altro gioco invitava a creare sequenze d’immagini accostando carte illustrate.

Terminato il tempo a disposizione, Monica Guerra ha chiesto: “Chi di voi ha giocato?”, “Chi si è annoiato?”, “Chi si è sentito così così?”. La maggior parte di noi si era sentito nella terra di mezzo. Fra le motivazioni: tanti giochi e poco tempo a disposizione; troppi giochi in uno spazio esiguo; giochi da fare in gruppo, non da soli; ai giochi sconosciuti preferibili quelli noti, etc…

Partendo da queste risposte, Monica Guerra ha dato qualche spunto di riflessione.

Il gioco richiede un tempo e uno spazio dedicato e protetto, anche dal mondo degli adulti.

I bambini giocano, perché giocando imparano: l’espressione “gioco-educativo” è dunque un ossimoro.

Quando il bambino gioca entra in uno stato di “flow” dove non esistono il tempo e lo spazio, ma solo il “qui e ora”.

Tutti giochiamo. Il “come” dipende dalla cultura, dal Paese, dai valori della comunutà di appartenenza: giochi basati sulla competitività vs cooperazione, giochi di costruzione vs giochi di creazione, etc. Ma il gioco è libertà o regola? Il gioco è autodeterminazione. Lasciamo ai bambini il piacere di provare, scoprire, autoregolarsi.

Sognare con Katsumi Komagata


Venerdì 5 Aprile Labelluli è andata all’inaugurazione della mostra “Misterious Hole” di Katsumi Komagata, organizzata da Mutty. Artista giapponese di fama internazionale, Katsumi Komagata è ritenuto l’erede di Bruno Munari per lo sguardo altro sulla realtà e la capacità di sorprendere chiunque si accosti ai suoi libri, tutti da esplorare.

Da sinitra: Elisabeth Lortic, direttrice della casa editrice Le Trois ourses e colei che ha portato in Europa le opere di Katsumi Komagata; il Maestro, i rappresentanti della casa editrice LazyDog e di Mutty.

La mostra ha accompagnato il lancio dell’ultimo libro di Katsumi Komagata: “Misterious Hole”.
“Il buco misterioso” ha ispirato la prima parte di workshop del 6 Aprile, intitolata “Front and Back”.
I partecipanti, suddivisi a coppie, dovevano raccontare con la tecnica del collage due storie diverse su una sola pagina: una sul fronte, una sul retro. Punto in comune delle due storie un buco nella pagina, di qualsiasi forma: circolare, triangolare, rettangolare, a fessura.

Labelluli e Benny hanno lavorato insieme, raccontando due storie intorno a un foro.
Una storia è ambientata in fondo al mare e parla di una conchiglia che racchiude una perla.

La seconda storia parla di una ragazza con un orecchino di perla: un omaggio a Jan Vermeer creato da Benny.

In pomeriggio, sempre in coppia, un’esercitazione di “Self Branding”. È stato divertente raccontare qualcosa di sé a un’altra persona e vedersi rappresentati da un logo. Ugualmente stimolante ascoltare e rappresentare.

Terminato il worskhop, il ritorno a Milano portando la magia di Katsumi Komagata e qualche sua opera che va ad arricchire la biblioteca.


Eleonora di Labelluli e Little Tree di Katsumi Komagata.
Benny e Little Tree di Katsumi Komagata



“Ho l’infinito davanti”


Domenica 31 Marzo Labelluli ha partecipato all’incontro di formazione Ho l’infinito davanti – 100 libri per crescere liberi tenuto dalla bravissima Sonia Basilico presso la libreria Aribac di Milano.

Infinite le ispirazioni e riflessioni, a partire dalla poesia che ha dato il titolo all’incontro.

“Ho l’infinito davanti” di Janna Carioli, poesia tratta da “Io cambierò il mondo. Poesie per crescere” di Mondadori 2012.

Non fare le cose per me,
non spianarmi la strada.
Il sentiero voglio aprirmelo
usando la mia spada.

Lo so che tu speri per me
che il male non mi tocchi,
ma voglio affrontare il drago
guardandolo negli occhi.

Non fare le cose per me,
e lasciami provare.
Ho l’infinito davanti
E il tempo di sbagliare.