Creature mostruose e auguri pop up
Domenica 15 Dicembre ha avuto luogo a Milano, presso l’associazione culturale Tiremm Innanz, il laboratorio con frammenti di pietre di scarto “Immaginifico Natale”.
Fra i coraggiosi partecipanti 3 bambini e una bambina dai 7 ai 10 anni e 2 mamme.
Perché “coraggiosi”? Perché dovevano dare forma e parola a dei mostri a partire da frammenti di pietre di scarto provenienti dalla Val D’Ossola. Frammenti accuratamente scelti e donati da Tiziana Scaciga di Pietre Trovanti, ideatrice con Eleonora Terrile dei laboratori della serie “Immaginifico”.
Ogni creatura mostruosa è stata accompagnata da una carta di identità per illustrare al mondo intero dove abita, il suo potere e che cosa desidera.
Come si dice? Persona avvisata: mezza salvata!
Infine, per onorare la tradizione natalizia di fare gli auguri ai propri cari, gli autori di ogni mostro hanno creato un biglietto augurale pop-up.
Qualcuno ha seguito la tradizione, qualcun altro no!
Finito il laboratorio una signora dell’associazione Tiremm Innanz mi ha detto: “Che silenzio. Tutto bene? Di solito durante i laboratori sentiamo i bambini parlare, ridere, scherzare.”
Quando bambini e bambine entrano in contatto con le pietre di scarto la loro immaginazione vola e la concentrazione, preludio alla nascita di una creatura immaginifica, è altissima.
Quello che chiamiamo silenzio è l’impercettibile battito d’ali dell’immaginazione.
“Immaginifico Natale” da Tiremm Innanz
Chi ha detto che bambini e bambine devono creare solo biglietti augurali con alberelli, palline e pupazzi di neve? I piccoli più impavidi possono trasformare frammenti di pietre di scarto provenienti dalla Val D’Ossola in “Immaginifici mostri” e fare auguri paurosamente divertenti ai loro amici e famiglie. Attenzione! Attenzione! Potrebbe arrivarvi a casa il mostro “Tritaregali” o “Distruggipacchetti”!
Cari Alberi, cari Maestri
Quest’anno due artisti e uno scienziato di fama mondiale mi hanno fatto compagnia con i loro libri sugli alberi: Katsumi Komagata con il capolavoro “Piccolo Albero”; Bruno Munari con il manuale “Disegnare un albero”; Stefano Mancuso con “La Nazione delle piante” e “L’incredibile viaggio delle piante”.
Ognuno di questi libri fa ora parte del mio bosco immaginario, nel quale hanno trovato posto dall’infanzia a oggi fiabe, storie, immagini, poesie, haiku, nozioni, meraviglie tattili e pop-up, gesti poetici e moniti ambientalisti, creature animali, vegetali, minerali, immaginifiche.
E così, ogni volta che mi addentro in questo bosco, mi metto sulle tracce dei grandi in cerca di aiuto e ispirazione. Poi, con immensa gratitudine verso i Maestri che ho incontrato, do forma a un albero pop up, a un haiku di foglia in foglio, a “oggetti magici” per i bambini dei miei laboratori.
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