Dal “Nuvolario” a bambini e bambine nuvola – Primaria

Premessa

Da sempre le nuvole sono fonte di gioco, ispirazione artistica, letteraria, cinematografica e di attività didattiche a partire dalla scuola dell’infanzia. Chi non ha mai giocato a osservare le nuvole e a cercare di ricondurle a una forma conosciuta tipo quella di un cane, un gatto, una montagna, etc…? Questo gioco è un processo definito pareidolìa: Processo psichico consistente nella elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, non spiegabile con sentimenti o processi associativi, che porta a immagini illusorie dotate di una nitidezza materiale (per es., l’illusione che si ha, guardando le nuvole, di vedervi montagne coperte di neve, battaglie, ecc.).” Treccani.

Le nuvole sono protagoniste del progetto “Nuvolario – Alzare lo sguardo” sviluppato dalle artiste di Mus-e Milano Roberta (teatro, scrittura) e Dalia (danza).
Partite dal libro Nuvolario – Atlante delle Nuvole (S. Zambello, S. Zanella – 2020), le artiste hanno fatto scoprire a bambini e bambine l’esistenza di vari tipi di nuvole e portato avanti l’esplorazione attraverso il movimento, la voce, la scrittura.

Un giorno, ispirate dalle Carte Scintille, hanno invitato tutti a diventare bambini e bambine Nuvola, ognuno esprimendo la propria personalità. Come è avvenuta la metamorfosi? Manipolando un foglio di candida carta velina fino a raggiungere la forma desiderata e a metterlo in testa.

“A poco a poco le pareti e il soffitto dell’aula hanno ceduto il passo a un cielo nuvoloso. Nuvole dappertutto,
anche sulla LIM che proietta l’immagine di un bambino collegato da remoto.” Saranno nubi del genere Altocumulus, Cumulonimbus, Stratocumulus o Altocumulus? Poi il gioco continua: “Se fossi una nuvola, ma forse, aspetta, lo sono già!”

Laboratorio di Mus-e Milano condotto da Roberta Secchi (teatro e scrittura) e Dalia Zylberberg (danza) presso l’Istituto Riccardo Massa di Milano – classe 4° C – anno scolastico 2021 – 2022. Questo laboratorio si inserisce in un progetto triennale di Mus-e Milano portato avanti dalle artiste.

Passaggi a distanza – Dalla materna alla primaria

Premessa

Il passaggio dalla scuola materna alla primaria segna un traguardo e un nuovo inizio non solo per i bambini e le bambine, ma anche per i genitori.
In questo momento di transizione, come vedono le mamme e i papà i loro figli?
E come li immaginano, una volta iniziata la scuola primaria?
A queste domande risponde Passaggi a distanza, un progetto che prevede un incontro di 2 ore con genitori italiani e stranieri, condotto dalla pedagogista Daniela Guzzi e dalla psicologa-psicoterapeuta Chiara Trubini.

Le Carte Scintille e la Prima filastrocca di casa e di scuola di Bruno Tognolini (2013) sono gli strumenti utilizzati per far vedere da nuove prospettive i bambini e per trasformare questi sguardi in un’esperienza poetica. La famosa filastrocca di Bruno Tognolini, espressa soprattutto in prima persona singolare, descrive quello che un bimbo vive e sente a casa e a scuola.
È un susseguirsi di versi che iniziano alternativamente con l’espressione “a casa”, “a scuola”. Questa struttura verrà suggerita ai genitori per comporre un testo su come vedono i loro figli nel presente e su come li immaginano nel futuro.

Per far scrivere questo tipo di componimento, punto d’arrivo dell’incontro, sono utilizzate le carte Scintille nelle declinazioni “bambino” e “bambina”. Mamme e papà devono scegliere, fra le carte stese sul tavolo, quella che meglio rappresenta il loro figlio o figlia al momento, a casa e alla scuola materna, e poi scrivere di getto per qualche minuto. L’operazione si ripete, ma la nuova carta da scegliere deve raffigurare il bambino o la bambina nel futuro, alla scuola primaria.

Terminata questa fase i genitori scelgono 5 parole da ognuno dei 2 testi per arrivare a un totale di 10 e scrivere un componimento dal titolo “Il mio bambino di casa e di scuola” alternando i versi (a Casa… a Scuola…) e inserendo, nell’ordine preferito, le parole individuate, non importa se in rima.

Alla fine, lettura collettiva e riflessioni su sensazioni e scoperte.

La carta del bambino Rampicante è stata scelta più volte e ha ispirato considerazioni diverse.
A casa verde fresco,
A scuola blu profondo.
Parole di una mamma che ha preso le carte del bambino Rampicante e del bambino Onda.

A casa è un germoglio cresciuto
A scuola si srotola poco per volta.
Parole di una mamma che ha scelto il bambino Rampicante e il bambino Gomitolo.

Darsi voce a parole, immagini, collage – Adolescenti

Premessa

C’è un periodo della vita che sfida genitori, insegnanti e chi lo sta attraversando: l’adolescenza. Non più bambini, non ancora adulti, gli adolescenti vivono grandi trasformazioni a livello fisico, cerebrale, emotivo, psichico.
A rappresentare con levità il tumulto emotivo proprio di questa età è il film di animazione Inside Out 2 (2024), che ha avuto come consulente lo psicologo statunitense Paul Ekman, teorico delle emozioni primarie e secondarie o complesse.
Come sa bene chiunque sia in relazione con gli adolescenti, tutto viene messo in discussione, a cominciare dall’autorità e da quanto potrebbe far sentire “ancora piccoli” ragazzi e ragazze.

Questa premessa è utile per introdurre l’attività didattica Darsi voce a parole, immagini, collage proposta dalla Insegnante di sostegno Rosapia Araneo a classi di seconda e terza secondaria di primo grado.

L’insegnante ha chiesto a ragazzi e ragazze di scegliere una carta e prendersi il tempo necessario per dare una risposta scritta, disegnata o con un collage. Come da consegna, alcuni hanno scritto, altri disegnato.

L’insegnante, che dopo questa esperienza ha messo le Carte Scintille nella sua “cassetta degli attrezzi” per stimolare studenti di 13-14 anni, scrive: “Le carte si sono rivelate una chiave per accedere ad uno spazio di ascolto di sé e di espressione del proprio mondo sentito, immaginato, vissuto, rielaborato.
Che cosa sogna una bambina vento? Qual è il più bel ricordo di un bambino albero?
Davanti a queste carte l’impatto è stato di puro spaesamento. Domande così spiazzanti richiedono abbandono e fiducia nell’’ascolto di sé.”

Le carte Scintille fanno “respirare” sguardi e pensieri circoscritti attraverso la logica definita da Laura Formenti dello “spiazzamento” (Formenti, 2017).

Fra le riflessioni di ragazzi e ragazze, alcune relative al rapporto con la paura stimolato dalla bambina Piuma.
Una bambina Piuma sconfigge la paura di andar fuori, senza temere di essere offesa da altre persone.
C’è poi una ragazzina ancora piccola per sconfiggere paure grandi come l’insicurezza: “adesso è una piuma molto delicata e morbida. Quando diventerà grande avrà le piume forti e resistenti per crearsi uno scudo dalle paure.”
Ci sono le paure sconfitte dai papà.
Un papà “è riuscito a sconfiggere una battaglia contro tutti i dispiaceri della vita proprio con l’arrivo della sua figliola piuma, fragile e minuta, appena venuta al mondo”.

Dalle paure si passa a bambine Albero che sognano di mettere radici e a una mamma Albero che si lascia andare a dei bei ricordi.

Sono potenti le speranze di una bambina Onda “che arriverà fino ai limiti del mare, capace di entrare nei cuori della gente come l’acqua riesce ad insinuarsi nella sabbia. Una bambina che, come un’onda, affronterà 50 tempeste e maremoti che incresperanno l’acqua e la sua felicità. Ma dovrà imparare a superare tutte le intemperie che le si paleseranno davanti per poter dire di aver vissuto e non essere stata solamente un’onda nel mare”.

Tra i racconti scritti quelli di donne dai poteri speciali, come la donna Scarabocchio che ha il “potere di cancellare le cose brutte della propria vita, un potere da non sottovalutare…una donna che riesce a cancellare guerre, sofferenze e brutte litigate con gli amici” e la donna Angelo custode che non lascia indietro nessuno.

Darsi voce a parole, immagini, collage è un’attività didattica ideata dalla Insegnante di sostegno Rosapia Araneo – Istituto comprensivo Umberto Eco – Milano – scuola secondaria di primo grado – classi 3° e 2° – anno scolastico 2021-2022.

Formenti L., Narrazione, formazione e trasformazione, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1995.

Autoritratto con Scintille – Adolescenti

Premessa

C’è un periodo della vita che sfida genitori, insegnanti e chi lo sta attraversando: l’adolescenza. Non più bambini, non ancora adulti, gli adolescenti vivono grandi trasformazioni a livello fisico, cerebrale, emotivo, psichico.
A rappresentare con levità il tumulto emotivo proprio di questa età è il film di animazione Inside Out 2 (2024), che ha avuto come consulente lo psicologo statunitense Paul Ekman, teorico delle emozioni primarie e secondarie o complesse.
Come sa bene chiunque sia in relazione con gli adolescenti, tutto viene messo in discussione, a cominciare dall’autorità e da quanto potrebbe far sentire “ancora piccoli” ragazzi e ragazze.

Questa premessa è utile per introdurre l’attività didattica Autoritratto con Scintille proposta dalla Professoressa di materie letterarie Roberta Di Lorenzo a una classe terza di scuola secondaria di primo grado.
Due gli ostacoli da superare: Ragazzi e ragazze si sentono grandi e rifiutano tutto quello che sembra un gioco da bambini. A questo aggiungiamo la diffidenza e la noia rispetto alla materia italiano e ai testi poetici.

Le carte Scintille agli occhi di un adolescente possono sembrare “un gioco da piccoli”, complici le illustrazioni lontane dal disegno accademico, simili a quelle realizzate da un bambino.
Opportunamente attivate, però, possono rappresentare una sfida e quindi essere “degne” di attenzione.

L’insegnante ha svolto l’attività in due lezioni.
Nella prima ha presentato le carte come fonte di ispirazione per far inventare e disegnare un autoritratto.
Una sola regola, che vale per chiunque si accinga a ideare una nuova carta Scintilla: la testa dell’autoritratto deve essere un elemento della natura, un oggetto o un segno grafico.
Nient’altro è ammesso.

Nella seconda lezione l’insegnante ha chiesto a ragazzi e ragazze di dare la parola al loro autoritratto,
fare delle domande, instaurare un dialogo e poi, a partire da questo, comporre un testo soggettivo e poetico.

È stato facile? No. Però sorprendente. Ho scoperto tre o quattro insospettabili poeti e poetesse celati nei ragazzi e ragazze che di solito accolgono la parola poesia con un coro di “noooo”.
Che cosa è successo? Si sono sentiti coinvolti, protagonisti.”

Questa attività, attraverso un gioco metaforico quale è quello richiesto dall’invenzione di una carta Scintilla, aiuta ragazzi e ragazze a rappresentarsi senza autocensure né giudizi e a dare una forma visiva e poetica al loro sentire. Nello stesso tempo può costituire per gli insegnanti e gli adulti di riferimento una ulteriore chiave d’accesso al mondo interiore degli studenti.

 

Autoritratto con Scintille – attività didattica della Professoressa Roberta Di Lorenzo – Istituto comprensivo di Chions (PN) – scuola secondaria di primo grado – classe 3° B – Anno scolastico 2021-2022

Un gioco per evitare le domande dirette – Adolescenti

Premessa

Gli adolescenti sono sfidanti per la fase esistenziale che stanno vivendo. Per educatori ed educatrici le sfide aumentano con i giovani che hanno problemi di dipendenza da sostanze e/o vissuti personali e/o familiari traumatici.
La forma/contenuto delle Carte Scintille consente in incontri e in spazi di ascolto professionale con minori, adolescenti e adulti di narrare il trauma mediante il gioco della disidentificazione: l’uscita dallo stereotipo permette l’uscita dal giudizio e dall’autocensura tenendo insieme, paradossalmente, i due registri del comico e del tragico.

Un’educatrice*, chiamata dall’assistente sociale per una serie di incontri con due sorelle adolescenti, ha sottolineato come le Carte l’abbiano agevolata nel primo colloquio.
“Le ragazze erano molto in crisi perché la mamma aveva seguito il nuovo compagno in un altro continente, lasciandole al papà. Mio compito era aiutarle a inquadrare i loro problemi, a focalizzare le aspettative e a porsi dei micro-obiettivi. Appena arrivata erano imbarazzate, ridacchiavano fingendo un po’ di strafottenza.

L’educatrice ha proposto alle ragazze un gioco con le Carte Scintille senza chiedere di raccontare per l’ennesima volta la loro storia.
Stese sul tavolo le carte della serie papà ha invitato le giovani a osservare con calma le illustrazioni e le domande e poi a scegliere una carta a testa, quella per loro più rappresentativa.

Una ragazza ha pescato il “papà Angelo”, l’altra il “papà Vento”.

“I NO di un papà Angelo servono a proteggere i figli.”
“Un papà Vento non può avere segreti, perché il vento non ha posto per nasconderli: è così come si vede, calmo o tempestoso ma è sempre lui.”

Tolta dal mazzo la serie sui papà, l’educatrice ha fatto scegliere alle ragazze una nuova carta. Ecco il bambino e la bambina Vento, che hanno ispirato riflessioni sull’autenticità.
La sorella più piccola, poi, ha voluto pescare un’altra carta per la mamma.

 

“Dove arriverà una mamma onda? Da nessuna parte. Va avanti e indietro, muove la sabbia, rende torbida l’acqua ma non va da nessuna parte.

A commento di questa esperienza l’educatrice ha scritto: “Queste carte sono potenti: mi hanno fatto conoscere le ragazze più di mille domande. Ho lasciato sul tavolo le carte scelte. La ragazza più grande, mentre ormai parliamo d’altro, le sfiora con le dita, le raddrizza, le osserva. Il suo sguardo esprime concentrazione, una riflessione intima, forse domande, forse risposte. Non voglio sapere che cosa sta pensando, sono felice che possa restare in ascolto dei suoi pensieri.
Ogni cambiamento passa attraverso di noi. Gli altri offrono spunti. Le carte Scintille sono uno spunto: possono andare a segno, lasciare un segno, segnare un sentiero.”

*L’educatrice desidera restare anonima.

Scintille di emozioni – Scuola dell’infanzia

Premessa
Le emozioni ci accompagnano lungo l’intera esistenza e svolgono un ruolo fondamentale in ogni settore della nostra vita. Tutte hanno una precisa funzione e nessuna è di per sé positiva o negativa, a patto che coesista con le altre senza predominare.
Condivido la classificazione delle emozioni dello psicologo Paul Ekman (1972), che le distingue in “primarie” e “secondarie o complesse”.
Le primarie, innate e comuni a tutti gli esseri umani, sono sette: disgusto, disprezzo, felicità, paura, rabbia, sorpresa, tristezza.
Le secondarie sono influenzate dal contesto in cui una persona cresce e si sviluppa e coinvolgono strutture cerebrali superiori come la corteccia frontale. Sono allegria, ansia, colpa, delusione, gelosia, invidia, nostalgia, orgoglio, perdono, sollievo, speranza.
Coinvolgenti rappresentazioni delle emozioni primarie e secondarie, dietro le quali c’è la consulenza di Paul Ekman, sono nei film d’animazione prodotti da Pixar: Inside Out 1 (2015) e Inside Out 2 (2024). A conoscere le emozioni, a leggerle in sé e negli altri e a gestirle si può imparare e questo è lo scopo dell’educazione emotiva che dovrebbe iniziare a casa, in famiglia, e che a scuola trova lo spazio ideale.

Si occupa di educazione emotiva il progetto “Scintille di emozioni”, ideato per due scuole dell’infanzia. È un percorso suddiviso in quattro incontri, ciascuno dedicato a un’emozione primaria.
Ogni incontro si svolge in due fasi: la prima coinvolge bambini e bambine piccoli e grandi; la seconda quelli di 5 anni.
All’inizio viene letta una favola con protagonisti alcuni bambini delle Carte Scintille.
Si procede con disegni, giochi di coppia o in piccoli gruppi, per stimolare pensieri e confronti.

La rabbia e il conflitto con bambino Vento e bambino Onda.

Il bambino Vento e il bambino Onda introducono la rabbia e il conflitto.
La rabbia dà la forza di reagire a ciò che disturba, fa male o infastidisce, però è difficile da gestire: occorrono tempo e allenamento per riuscire a utilizzarla bene, senza far del male a noi o agli altri né a distruggere le relazioni e gli oggetti a cui teniamo di più.
Fra le riflessioni dei bambini sulla rabbia, una colpisce perché riferita a un soggetto delle Carte Scintille non presente in questa sede: “Io assomiglio di più a un bambino Fuoco!” 

Paura bianca e paura nera con bambino Ghiaccio e bambino Angelo

Bambino Ghiaccio e bambino Angelo vengono catturati dalla strega della Paura Nera (Tognolini, 2020 ) con l’incantesimo della “Troppa Paura”. Per lo spavento bambino Ghiaccio si blocca e bambino Angelo vola via.
La paura però può essere sconfitta chiedendo aiuto. Tutti possiamo sostenerci a vicenda, vedendo il pericolo per quello che è e trovando il modo di affrontarlo. Così si impara che esiste una paura amica che ci fa stare all’erta, ci allontana dai pericoli e da chi e cosa può farci male.
Per rassicurare bambini e bambine così piccoli era stata da me creata una carta ad hoc: la Fata Din Din che, scuotendo la testa di campanule, tintinna e libera da ogni pericolo chi è in difficoltà.
Durante le riflessioni sulla paura arriva dai bambini stessi la soluzione più efficace: “Ci vorrebbe il bambino Cuoco che scalda il bambino Ghiaccio e gli fa passare la paura!”

Calma e leggerezza con bambini Nuvola, Piuma, Albero

Con Bambino Nuvola, bambino Piuma e bambino Albero si insegna a controllare il respiro per trasformare le emozioni pesanti, quelle che bloccano la testa e lo stomaco, in stati d’animo leggeri. Nuvola, Piuma e Albero possono stimolare i bambini a trovare in loro stessi l’immagine di un posto sicuro, nel quale sentirsi protetti e sereni.

 La confusione emotiva e il gioco con bambino Scarabocchio e bambino Gomitolo.

Il bambino Scarabocchio aiuta a capire che le emozioni possono confondersi, mischiarsi, cambiare in fretta quando accadono tante cose.
Il bambino Gomitolo insegna a giocare con le emozioni, a dar loro un nome, a sentirle sul viso, sul corpo e a riconoscerle sul volto di amici e maestre.

Fra le reazioni spontanee a queste carte, una fa capire quanto possano ispirare i più piccoli: una bambina si sdraia per terra e, appoggiando la testa a quella del bambino Gomitolo, comincia a sussurrargli i suoi segreti!

Come accaduto con questo progetto, le Carte Scintille possono essere attivate per coinvolgere il corpo oltre che l’immaginazione, ispirando posizioni statiche, semplici movimenti così come vere e proprie coreografie, sequenze motorie e anche percorsi neuropsicomotori.

Scintille di emozioni è un progetto ideato dalla pedagogista Daniela Guzzi e dalle psicologhe psicoterapeute Giulia Allegra, Chiara Trubini, Alice Missaglia per tre scuole dell’infanzia in Brianza, Lombardia – anni scolastici 2020-2021- 2021-2022

Ekman P. “Universals and Cultural Differences in Facial Expressions of Emotions.” in J. Cole, (Ed.), Nebraska Symposium on Motivation, Lincoln, NB: University of Nebraska Press; pp. 207-282. 1972
Tognolini, B, Rime Raminghe, Salani – 2013