Eleonora
Mi chiamo Eleonora Terrile.
Nel 1988 mi sono laureata in Lettere Moderne con una tesi in Psicologia dal titolo roboante: “Problematiche attuali nello studio della comprensione testuale. Una ricerca empirica longitudinale.”
In parole povere, come e quanto i bambini di 5,6,7 anni comprendono un testo.
Lavoro con le parole da sempre.
Infinite volte mi hanno detto di farmi capire anche da un bambino.
Dal 2008 questa frase mi è più chiara.
Da sinistra: caricatura di Roberta Carta (1988); io e Max (2018); 4 audiofiabe per Plasmon e Unesco (1997).
Nel 2008, diventata consulente dopo anni in agenzie di pubblicità, ho iniziato a fare volontariato in un dopo-scuola per ragazzi con i genitori in carcere o malati.
Nel 2009 ho visto nascere La Grande Fabbrica delle Parole di Terre di mezzo editore, laboratorio di scrittura creativa per bambini ispirato a 826 Valencia, e per anni ne sono stata volontaria.
Nel 2011 ho seguito un corso di tiflologia dell’Istituto dei Ciechi di Milano e mi sono appassionata di libri tattili.
Ho partecipato al concorso “Tocca a te” della Federazione Nazionale Pro Ciechi di Roma, che ora ha nella sua biblioteca alcuni miei libri. Diverse insegnanti di sostegno di bambini ipovedenti hanno chiesto il libro Il Bosco, mentre una mamma ha reinterpretato Sogni di Piuma.
Amo le opere d’arte sensoriali e chi crea in costante equilibrio fra l’essenzialità, il gioco e la meraviglia come Bruno Munari, David Carter, Katsumi Komagata, Alberto Casiraghy e altri artisti.
Mettendo sullo stesso piano tatto, immaginazione, creazione e valorizzazione dell’imperfezione, nel 2016 ho ideato con Tiziana Scaciga di Pietre Trovanti una serie di laboratori con le pietre di scarto: Immaginifico.
Da sinistra: pagina del mio libro tattile “Dove è la bellezza?”; Tiziana Scaciga di Pietre Trovanti e io a un convegno su Bruno Munari; Immaginifica matita del Kit Immaginifico
Appassionata di haiku, nel 2009 ho celebrato il ventennale della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia con Versi Diversi, opera collettiva in italiano, spagnolo, inglese, francese, tedesco, arabo. Ora trasmetto questa mia passione ai bambini, invitandoli a giocare con la poesia.
Conoscendo i media e la loro influenza sull’immaginario collettivo, da tempo promuovo una comunicazione responsabile. Ho declinato il mio corso “Comunicare fa rima, anche, con rispettare”per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori.
Nel 2017 ho partecipato alla stesura collettiva in rete del Manifesto della Comunicazione non Ostile, parte di un progetto nazionale di Rosy Russo. Il mio articolo è il numero 5: “Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
Da Ottobre 2019, grazie all’esperienza maturata con bambini e bambine e a questo mio progetto Labelluli, faccio parte di Mus-e Milano –L’arte per l’integrazione.
Il 20 Novembre 2020 ho avuto il piacere e l’onore di celebrare la Giornata Internazionale della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia partecipando al seminario online “Per gioco e per cura” organizzato da Alessandra Falconi, Direttrice del Centro Alberto Manzi, promosso dalla Garante per l’Infanzia e l’adolescenza Maria Clede Garavini e sostenuto da Regione Emilia Romagna.
Nello specifico ho tenuto un Atelier con carte da me ideate, realizzate e firmate Labelluli e Centro Alberto Manzi, all’evoluzione delle quali hanno contribuito Antonia Chiara Scardicchio, docente di UniFoggia, e Andrea Prandin, consulente pedagogico e docente della scuola Philo.
Copertina delle carte Scintille, carte della serie “Onda” e “Piuma”.