
Dalle lingue figlie di bambini e bambine alla danza delle carte Scintille – Scuola primaria
Oggi, 21 Febbraio, è la Giornata della Lingua Madre, ma per una volta vorrei celebrarla come Giornata delle Lingue figlie di bambini e bambine, raccontando uno dei miei laboratori tenuti per conto di Mus-e Milano.
Premessa a questo laboratorio è che noi artisti di Fondazione Mus-e Italia lavoriamo in scuole primarie statali di periferia, dove la percentuale di alunni di origine straniera è rilevante. A Milano, per esempio, nelle scuole in cui opero io insieme ad altri, la percentuale di bambini e bambine con genitori provenienti da altri Paesi può arrivare al 98-99%.
Come ogni insegnante di scuola primaria sa, questo significa che a casa i bambini con entrambi i genitori stranieri sentono parlare Arabo, Spagnolo, Cinese, Russo, Albanese, tanto per fare qualche esempio, non Italiano.
A tanta varietà di lingue corrispondono differenti religioni, tradizioni, culture, stili alimentari, etc…
In un contesto multiculturale come quello appena descritto le Carte Scintille hanno messo in luce la naturalezza con cui bambini e bambine di religioni e culture diverse convivono e il divertimento a inventare lingue di fantasia, oso dire nel solco di grandi autori come Gianni Rodari.
A dimostrazione di quanto appena affermato, le seguenti risposte.
Che cosa vede un bambino Nuvola?
Dio!
Allah!
Mio nonno!
Mia nonna!
Che lingua parla una bambina Foglia?
Il fogliese! *
Sulla scia del fogliese, alcune domande estemporanee.
Come è la lingua fogliese?
Fiao, fomestai? Fono felice fi ftare full’albero!
Che lingua parla un bambino Nuvola?
Il nuvolese!
Che cosa potrebbe dire una bambina Foglia a un bambino Nuvola?
Fi fi fo fo fu fu!
E il bambino Nuvola che cosa potrebbe rispondere?
Nu nu vo vo lallà!
Alla fine, sono nate tante lingue quanti i soggetti delle carte via via estratte e mostrate.
Nella seconda fase del laboratorio la danzatrice Mavis Castellanos ha invitato tutti ad alzarsi e a mettersi in cerchio.
Come potrebbe muoversi una bambina Foglia?
Mavis ha accennato un movimento, per ispirare bambini e bambine. Poi tutti hanno cominciato a muoversi: chi ondeggiando con le gambe un po’ flesse, chi con le braccia.
E un bambino Onda?
Sempre in cerchio, bambini e bambine si sono presi per mano e, ispirati da Mavis, hanno fatto tanti piccoli passi in avanti andando a stringere il cerchio, poi indietro allargando la circonferenza e avanti così, dapprima lenti poi sempre più veloci.
E un bambino Nuvola?
Bambini e bambine, in piedi a gambe leggermente divaricate e flesse, si sono messi in posizione da vedetta con una mano all’altezza degli occhi e, roteando il busto da sinistra a destra, hanno iniziato a scrutare l’orizzonte.
E una bambina Fiore?
Bambini e bambine si sono curvati verso terra sino a toccare il pavimento con le mani e poi, lentamente, hanno ripreso la posizione eretta distendendo le gambe, raddrizzando la colonna vertebrale e la testa, allungando le braccia verso l’alto e schiudendo, infine, le dita delle mani.
Terminate le improvvisazioni, Mavis ha ripreso insieme alla classe i movimenti ispirati dalle carte e li ha collegati in una breve sequenza coreografica accompagnata da un sottofondo musicale.
Questo laboratorio, che tanto ha entusiasmato la classe, è stato propedeutico ai miei successivi, che prevedevano anche l’utilizzo della scrittura. Le lingue “figlie” di bambini e bambine hanno fatto sentire tutti protagonisti e sono state un ponte. Una frase in “fogliese”, per esempio, doveva poi essere tradotta e scritta in italiano alla lavagna.
Come ben sanno gli insegnanti di scuola primaria e di Italiano L2, un approccio ludico è molto adatto a favorire il processo di acquisizione della lingua da parte dei più piccoli. (Diadori, 2018)
Si noti che il meccanismo utilizzato dai bambini per inventare il nome di idiomi fantastici come il “fogliese” e il “nuvolese” è stato quello di usare la stessa desinenza di “inglese” e “francese”. Una desinenza che deforma le parole come il “prefisso arbitrario” di Gianni Rodari (1973).
L’invenzione dei termini in lingua “fogliese” e “nuvolese”, invece, ha preso l’avvio dalla prima lettera o sillaba dei vocaboli “foglia” e “nuvola”: fi fo fu; nu nu-vo vo-lallà.
A coinvolgere molto la classe è stata anche la possibilità di interpretare con la danza le creature delle carte Scintille, improvvisandone forme e movenze insieme a Mavis. L’improvvisazione guidata ha fatto sentire bambini e bambine co-autori di una coreografia, non solo esecutori. Per poter ottenere un risultato così occorre sì un esperto danzatore/danzatrice, ma anche un professionista capace di improvvisare e di valorizzare i gesti spontanei dei bambini.
Laboratorio di Mus-e Milano condotto da Eleonora Terrile (arti visive e scrittura) e Mavis Castellanos (danza) presso l’Istituto Marcello Candia di Milano – classe 3° A – anno scolastico 2020 – 2021 – Introduzione al progetto triennale di Mus-e Milano e alle diverse competenze delle artiste.
Rodari G., Grammatica della Fantasia, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1973
Diadori P., Insegnare Italiano a stranieri, Milano, Le Monnier, 2015
Foto sotto: Sequenza Fiore eseguita dalla danzatrice e Artista di Mus-e Milano Mavis Castellanos.
