Passaggi a distanza – Dalla materna alla primaria

Premessa

Il passaggio dalla scuola materna alla primaria segna un traguardo e un nuovo inizio non solo per i bambini e le bambine, ma anche per i genitori.
In questo momento di transizione, come vedono le mamme e i papà i loro figli?
E come li immaginano, una volta iniziata la scuola primaria?
A queste domande risponde Passaggi a distanza, un progetto che prevede un incontro di 2 ore con genitori italiani e stranieri, condotto dalla pedagogista Daniela Guzzi e dalla psicologa-psicoterapeuta Chiara Trubini.

Le Carte Scintille e la Prima filastrocca di casa e di scuola di Bruno Tognolini (2013) sono gli strumenti utilizzati per far vedere da nuove prospettive i bambini e per trasformare questi sguardi in un’esperienza poetica. La famosa filastrocca di Bruno Tognolini, espressa soprattutto in prima persona singolare, descrive quello che un bimbo vive e sente a casa e a scuola.
È un susseguirsi di versi che iniziano alternativamente con l’espressione “a casa”, “a scuola”. Questa struttura verrà suggerita ai genitori per comporre un testo su come vedono i loro figli nel presente e su come li immaginano nel futuro.

Per far scrivere questo tipo di componimento, punto d’arrivo dell’incontro, sono utilizzate le carte Scintille nelle declinazioni “bambino” e “bambina”. Mamme e papà devono scegliere, fra le carte stese sul tavolo, quella che meglio rappresenta il loro figlio o figlia al momento, a casa e alla scuola materna, e poi scrivere di getto per qualche minuto. L’operazione si ripete, ma la nuova carta da scegliere deve raffigurare il bambino o la bambina nel futuro, alla scuola primaria.

Terminata questa fase i genitori scelgono 5 parole da ognuno dei 2 testi per arrivare a un totale di 10 e scrivere un componimento dal titolo “Il mio bambino di casa e di scuola” alternando i versi (a Casa… a Scuola…) e inserendo, nell’ordine preferito, le parole individuate, non importa se in rima.

Alla fine, lettura collettiva e riflessioni su sensazioni e scoperte.

La carta del bambino Rampicante è stata scelta più volte e ha ispirato considerazioni diverse.
A casa verde fresco,
A scuola blu profondo.
Parole di una mamma che ha preso le carte del bambino Rampicante e del bambino Onda.

A casa è un germoglio cresciuto
A scuola si srotola poco per volta.
Parole di una mamma che ha scelto il bambino Rampicante e il bambino Gomitolo.

Darsi voce a parole, immagini, collage – Adolescenti

Premessa

C’è un periodo della vita che sfida genitori, insegnanti e chi lo sta attraversando: l’adolescenza. Non più bambini, non ancora adulti, gli adolescenti vivono grandi trasformazioni a livello fisico, cerebrale, emotivo, psichico.
A rappresentare con levità il tumulto emotivo proprio di questa età è il film di animazione Inside Out 2 (2024), che ha avuto come consulente lo psicologo statunitense Paul Ekman, teorico delle emozioni primarie e secondarie o complesse.
Come sa bene chiunque sia in relazione con gli adolescenti, tutto viene messo in discussione, a cominciare dall’autorità e da quanto potrebbe far sentire “ancora piccoli” ragazzi e ragazze.

Questa premessa è utile per introdurre l’attività didattica Darsi voce a parole, immagini, collage proposta dalla Insegnante di sostegno Rosapia Araneo a classi di seconda e terza secondaria di primo grado.

L’insegnante ha chiesto a ragazzi e ragazze di scegliere una carta e prendersi il tempo necessario per dare una risposta scritta, disegnata o con un collage. Come da consegna, alcuni hanno scritto, altri disegnato.

L’insegnante, che dopo questa esperienza ha messo le Carte Scintille nella sua “cassetta degli attrezzi” per stimolare studenti di 13-14 anni, scrive: “Le carte si sono rivelate una chiave per accedere ad uno spazio di ascolto di sé e di espressione del proprio mondo sentito, immaginato, vissuto, rielaborato.
Che cosa sogna una bambina vento? Qual è il più bel ricordo di un bambino albero?
Davanti a queste carte l’impatto è stato di puro spaesamento. Domande così spiazzanti richiedono abbandono e fiducia nell’’ascolto di sé.”

Le carte Scintille fanno “respirare” sguardi e pensieri circoscritti attraverso la logica definita da Laura Formenti dello “spiazzamento” (Formenti, 2017).

Fra le riflessioni di ragazzi e ragazze, alcune relative al rapporto con la paura stimolato dalla bambina Piuma.
Una bambina Piuma sconfigge la paura di andar fuori, senza temere di essere offesa da altre persone.
C’è poi una ragazzina ancora piccola per sconfiggere paure grandi come l’insicurezza: “adesso è una piuma molto delicata e morbida. Quando diventerà grande avrà le piume forti e resistenti per crearsi uno scudo dalle paure.”
Ci sono le paure sconfitte dai papà.
Un papà “è riuscito a sconfiggere una battaglia contro tutti i dispiaceri della vita proprio con l’arrivo della sua figliola piuma, fragile e minuta, appena venuta al mondo”.

Dalle paure si passa a bambine Albero che sognano di mettere radici e a una mamma Albero che si lascia andare a dei bei ricordi.

Sono potenti le speranze di una bambina Onda “che arriverà fino ai limiti del mare, capace di entrare nei cuori della gente come l’acqua riesce ad insinuarsi nella sabbia. Una bambina che, come un’onda, affronterà 50 tempeste e maremoti che incresperanno l’acqua e la sua felicità. Ma dovrà imparare a superare tutte le intemperie che le si paleseranno davanti per poter dire di aver vissuto e non essere stata solamente un’onda nel mare”.

Tra i racconti scritti quelli di donne dai poteri speciali, come la donna Scarabocchio che ha il “potere di cancellare le cose brutte della propria vita, un potere da non sottovalutare…una donna che riesce a cancellare guerre, sofferenze e brutte litigate con gli amici” e la donna Angelo custode che non lascia indietro nessuno.

Darsi voce a parole, immagini, collage è un’attività didattica ideata dalla Insegnante di sostegno Rosapia Araneo – Istituto comprensivo Umberto Eco – Milano – scuola secondaria di primo grado – classi 3° e 2° – anno scolastico 2021-2022.

Formenti L., Narrazione, formazione e trasformazione, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1995.

Autoritratto con Scintille – Adolescenti

Premessa

C’è un periodo della vita che sfida genitori, insegnanti e chi lo sta attraversando: l’adolescenza. Non più bambini, non ancora adulti, gli adolescenti vivono grandi trasformazioni a livello fisico, cerebrale, emotivo, psichico.
A rappresentare con levità il tumulto emotivo proprio di questa età è il film di animazione Inside Out 2 (2024), che ha avuto come consulente lo psicologo statunitense Paul Ekman, teorico delle emozioni primarie e secondarie o complesse.
Come sa bene chiunque sia in relazione con gli adolescenti, tutto viene messo in discussione, a cominciare dall’autorità e da quanto potrebbe far sentire “ancora piccoli” ragazzi e ragazze.

Questa premessa è utile per introdurre l’attività didattica Autoritratto con Scintille proposta dalla Professoressa di materie letterarie Roberta Di Lorenzo a una classe terza di scuola secondaria di primo grado.
Due gli ostacoli da superare: Ragazzi e ragazze si sentono grandi e rifiutano tutto quello che sembra un gioco da bambini. A questo aggiungiamo la diffidenza e la noia rispetto alla materia italiano e ai testi poetici.

Le carte Scintille agli occhi di un adolescente possono sembrare “un gioco da piccoli”, complici le illustrazioni lontane dal disegno accademico, simili a quelle realizzate da un bambino.
Opportunamente attivate, però, possono rappresentare una sfida e quindi essere “degne” di attenzione.

L’insegnante ha svolto l’attività in due lezioni.
Nella prima ha presentato le carte come fonte di ispirazione per far inventare e disegnare un autoritratto.
Una sola regola, che vale per chiunque si accinga a ideare una nuova carta Scintilla: la testa dell’autoritratto deve essere un elemento della natura, un oggetto o un segno grafico.
Nient’altro è ammesso.

Nella seconda lezione l’insegnante ha chiesto a ragazzi e ragazze di dare la parola al loro autoritratto,
fare delle domande, instaurare un dialogo e poi, a partire da questo, comporre un testo soggettivo e poetico.

È stato facile? No. Però sorprendente. Ho scoperto tre o quattro insospettabili poeti e poetesse celati nei ragazzi e ragazze che di solito accolgono la parola poesia con un coro di “noooo”.
Che cosa è successo? Si sono sentiti coinvolti, protagonisti.”

Questa attività, attraverso un gioco metaforico quale è quello richiesto dall’invenzione di una carta Scintilla, aiuta ragazzi e ragazze a rappresentarsi senza autocensure né giudizi e a dare una forma visiva e poetica al loro sentire. Nello stesso tempo può costituire per gli insegnanti e gli adulti di riferimento una ulteriore chiave d’accesso al mondo interiore degli studenti.

 

Autoritratto con Scintille – attività didattica della Professoressa Roberta Di Lorenzo – Istituto comprensivo di Chions (PN) – scuola secondaria di primo grado – classe 3° B – Anno scolastico 2021-2022