Premessa

C’è un periodo della vita che sfida genitori, insegnanti e chi lo sta attraversando: l’adolescenza. Non più bambini, non ancora adulti, gli adolescenti vivono grandi trasformazioni a livello fisico, cerebrale, emotivo, psichico.
A rappresentare con levità il tumulto emotivo proprio di questa età è il film di animazione Inside Out 2 (2024), che ha avuto come consulente lo psicologo statunitense Paul Ekman, teorico delle emozioni primarie e secondarie o complesse.
Come sa bene chiunque sia in relazione con gli adolescenti, tutto viene messo in discussione, a cominciare dall’autorità e da quanto potrebbe far sentire “ancora piccoli” ragazzi e ragazze.

Questa premessa è utile per introdurre l’attività didattica Autoritratto con Scintille proposta dalla Professoressa di materie letterarie Roberta Di Lorenzo a una classe terza di scuola secondaria di primo grado.
Due gli ostacoli da superare: Ragazzi e ragazze si sentono grandi e rifiutano tutto quello che sembra un gioco da bambini. A questo aggiungiamo la diffidenza e la noia rispetto alla materia italiano e ai testi poetici.

Le carte Scintille agli occhi di un adolescente possono sembrare “un gioco da piccoli”, complici le illustrazioni lontane dal disegno accademico, simili a quelle realizzate da un bambino.
Opportunamente attivate, però, possono rappresentare una sfida e quindi essere “degne” di attenzione.

L’insegnante ha svolto l’attività in due lezioni.
Nella prima ha presentato le carte come fonte di ispirazione per far inventare e disegnare un autoritratto.
Una sola regola, che vale per chiunque si accinga a ideare una nuova carta Scintilla: la testa dell’autoritratto deve essere un elemento della natura, un oggetto o un segno grafico.
Nient’altro è ammesso.

Nella seconda lezione l’insegnante ha chiesto a ragazzi e ragazze di dare la parola al loro autoritratto,
fare delle domande, instaurare un dialogo e poi, a partire da questo, comporre un testo soggettivo e poetico.

È stato facile? No. Però sorprendente. Ho scoperto tre o quattro insospettabili poeti e poetesse celati nei ragazzi e ragazze che di solito accolgono la parola poesia con un coro di “noooo”.
Che cosa è successo? Si sono sentiti coinvolti, protagonisti.”

Questa attività, attraverso un gioco metaforico quale è quello richiesto dall’invenzione di una carta Scintilla, aiuta ragazzi e ragazze a rappresentarsi senza autocensure né giudizi e a dare una forma visiva e poetica al loro sentire. Nello stesso tempo può costituire per gli insegnanti e gli adulti di riferimento una ulteriore chiave d’accesso al mondo interiore degli studenti.

 

Autoritratto con Scintille – attività didattica della Professoressa Roberta Di Lorenzo – Istituto comprensivo di Chions (PN) – scuola secondaria di primo grado – classe 3° B – Anno scolastico 2021-2022