Premessa

Gli adolescenti sono sfidanti per la fase esistenziale che stanno vivendo. Per educatori ed educatrici le sfide aumentano con i giovani che hanno problemi di dipendenza da sostanze e/o vissuti personali e/o familiari traumatici.
La forma/contenuto delle Carte Scintille consente in incontri e in spazi di ascolto professionale con minori, adolescenti e adulti di narrare il trauma mediante il gioco della disidentificazione: l’uscita dallo stereotipo permette l’uscita dal giudizio e dall’autocensura tenendo insieme, paradossalmente, i due registri del comico e del tragico.

Un’educatrice*, chiamata dall’assistente sociale per una serie di incontri con due sorelle adolescenti, ha sottolineato come le Carte l’abbiano agevolata nel primo colloquio.
“Le ragazze erano molto in crisi perché la mamma aveva seguito il nuovo compagno in un altro continente, lasciandole al papà. Mio compito era aiutarle a inquadrare i loro problemi, a focalizzare le aspettative e a porsi dei micro-obiettivi. Appena arrivata erano imbarazzate, ridacchiavano fingendo un po’ di strafottenza.

L’educatrice ha proposto alle ragazze un gioco con le Carte Scintille senza chiedere di raccontare per l’ennesima volta la loro storia.
Stese sul tavolo le carte della serie papà ha invitato le giovani a osservare con calma le illustrazioni e le domande e poi a scegliere una carta a testa, quella per loro più rappresentativa.

Una ragazza ha pescato il “papà Angelo”, l’altra il “papà Vento”.

“I NO di un papà Angelo servono a proteggere i figli.”
“Un papà Vento non può avere segreti, perché il vento non ha posto per nasconderli: è così come si vede, calmo o tempestoso ma è sempre lui.”

Tolta dal mazzo la serie sui papà, l’educatrice ha fatto scegliere alle ragazze una nuova carta. Ecco il bambino e la bambina Vento, che hanno ispirato riflessioni sull’autenticità.
La sorella più piccola, poi, ha voluto pescare un’altra carta per la mamma.

 

“Dove arriverà una mamma onda? Da nessuna parte. Va avanti e indietro, muove la sabbia, rende torbida l’acqua ma non va da nessuna parte.

A commento di questa esperienza l’educatrice ha scritto: “Queste carte sono potenti: mi hanno fatto conoscere le ragazze più di mille domande. Ho lasciato sul tavolo le carte scelte. La ragazza più grande, mentre ormai parliamo d’altro, le sfiora con le dita, le raddrizza, le osserva. Il suo sguardo esprime concentrazione, una riflessione intima, forse domande, forse risposte. Non voglio sapere che cosa sta pensando, sono felice che possa restare in ascolto dei suoi pensieri.
Ogni cambiamento passa attraverso di noi. Gli altri offrono spunti. Le carte Scintille sono uno spunto: possono andare a segno, lasciare un segno, segnare un sentiero.”

*L’educatrice desidera restare anonima.